Si chiama non voler morire
La mia preghiera al vento
Le rovine di questi anni
Bisogna imparare a prendersi cura
Sapere che c’è una fioritura
Aspettare la stagione buona
Si chiama non avere paura
Perdere i capelli e poi
Mettere le mani in tasca
è l’attimo di non solitudine
Che ridona al mondo il bisogno di silenzio
È raccogliere i resti e non curarli
Si chiama essere il proprio volto
La sfumatura perfetta del tempo
Non dimenticare casa propria
Avere addosso le rovine della vita
È un sorriso senza denti
Rimanere fedeli al proprio campo
Al vuoto più profondo.